Testimonianza: Valentino

Il Signore si è rivelato nella mia vita con pazienza e amore, come un padre impara a farsi conoscere a suo figlio, prima con gli abbracci, poi con i sorrisi, poi più tardi disciplinando. Sono cresciuto in un contesto familiare e culturale Cattolico. Parlo di religione e tradizione, non di fede. Ho ricevuto battesimo, comunione e cresima nel mio piccolo paese di San Pietro a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, nel mezzo dell’appennino Laziale. Uno di quei posti dove Dio è nella bocca di tutti, ahimè spesso sotto forma di imprecazioni, altre volte di preghiere recitate nei giorni di festa. A seguito dei miei studi liceali mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria e all’età di 19 anni ho passato un anno di studio universitario in Spagna, nella città de La Coruna, in Galizia. Lì ho conosciuto la mia dimensione personale. In quella piccola città che si affaccia sull’Oceano Atlantico, ho imparato ad amare il mare e a porgermi domande profonde sulla mia vita. Vivevo in un collegio cattolico maschile, dove io ero l’unico straniero. Lì ho conosciuto Pablo, un ragazzo e amico, con una forte fede. Un giorno mi propose di partecipare con lui e con i suoi amici al Camino de Santiago, un pellegrinaggio di qualche giorno, durante una pausa festiva delle lezioni. Dapprima restìo, accettai in un secondo momento. In quell’occasione realizzai che non ero l’unica persona a cercare una dimensione spirituale alla mia vita, nonché ebbi una sensazione profonda della presenza di una entità superiore e creatrice, oltre il mondo materiale. Divenni curioso, e iniziai a cercare in maniera confusionale nella Bibbia del catechismo adolescenziale delle spiegazioni. Quella Bibbia divenne la mia compagna di viaggio durante tutti gli anni in cui ho vissuto in diversi posti. Certo, ascoltavo, ma non mettevo in pratica. Ero come un bambino che si meraviglia del mondo a lui intorno con gli occhi aperti senza sapersi muovere. Gli anni passarono. Per studio mi trasferii a Bologna, in Inghilterra, negli Stati Uniti, e terminai i miei studi. Nel corso di questi anni mi allontanavo e mi avvicinavo a Dio, senza coscienza. Leggevo la Bibbia in maniera casuale e non avevo una vita cristiana attiva. C’era comunque un ordine morale nella mia vita, che per quanto mi perdessi, non mi permetteva di rinnegare Dio. Con il passare del tempo, crebbe la necessità di una relazione personale con Dio. Negli anni, commisi varie forme di idolatria. Cercai risposte nella pratica di filosofie orientali, esplorai altre religioni, ma nulla sembrava saziare la mia sete. Per ultimo arrivai ad amare tanto l’oceano da idealizzarlo come il mio Dio. In lui sentivo di trovare le risposte, mi capiva, mi ascoltava. Mi sbagliavo di grosso. Confondevo la creazione con il Creatore, tanto che per questo amore, fui disposto a lasciare il lavoro e stare per ben un mese in barca a vela in mezzo all’oceano, cercando la pace che non trovavo nel mondo. Così iniziai a viaggiare in Centro America. Messico, Guatemala, Honduras. Fin quando un giorno, nella mia perdizione, conobbi a Larissa, la mia attuale moglie, che lavorava come medico a Roatan, una isola dei Caraibi. Sentii qualcosa di speciale per lei dalla prima volta che la vidi. Oltre la sua bellezza fisica, c’era una bellezza ben oltre i livelli di profondità del mare che avevo raggiunto. Con la mia usuale curiosità, provai ad avvicinarmi a lei, malgrado mi respingesse di continuo. Un giorno decisi di muovermi su un’altra isola, e lei mi venne a cercare. Aprì a me il suo cuore, confessandomi la sua paura di essere ferita da uno straniero in fuga dai suoi problemi. Pochi giorni dopo, quando sembrava che tra noi non vi fosse nulla in comune, arrivò con una piccola Bibbia tascabile, aprendola in Romani 10:9-12, e mi fece leggere: “se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati”. Poi mi propose di aprire il mio cuore a Gesù Cristo e accettarlo come Salvatore. Non capivo cosa avrebbe significato nella mia vita, ma sapevo in cuor mio che era qualcosa di potente. Ero intimorito, ma d’altronde non avevo scelta. Avevo provato tutto quello che potevo a maniera mia, e nulla aveva funzionato. Chiusi gli occhi, recitai quei versi, confessai i miei peccati, e iniziai a piangere. Da quel giorno la mia vita cambiò. Riconoscendo le mie mancanze, lasciando da parte l’orgoglio, Dio mi diede la forza di affrontare i miei problemi. E’ un percorso che continua ancora oggi e mi accompagnerà fino alla fine della mia vita terrena. Sono tornato in Italia. Nel 2020, in pieno Covid, io e Larissa ci siamo sposati a Firenze. Sono stato battezzato entrando attivamente in una vita Cristiana con la mia comunità. Larissa è la mia moglie, amica, complice, socia, compagna di avventura. Abbiamo un bel bambino di nome Emmanuel (Dio con noi), e malgrado le mie mancanze, sono certo del fatto che senza Dio, vivrei l’Inferno sulla Terra, e che tutto quello che sono è grazie a lui, che un giorno decise di sacrificarsi sulla Croce per i miei grandi peccati, al fine di rendermi libero e donarmi nuova vita. Sia lodato il Nome di Dio.